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Feste e giorni festivi a Barcellona: quello che devi sapere per pianificare il viaggio

barcellona feste casa batllo

Barcellona è sicuramente un luogo da visitare e non solo durante la bella stagione! Nell’organizzazione del tuo viaggio sarà importante tenere conto dei giorni festivi che scandiscono la vita quotidiana dei barcellonesi, poiché molti musei e negozi potrebbero essere chiusi.

1 gennaio: Capodanno

Come in molti altri Paesi, anche a Barcellona il 1° gennaio è un giorno festivo e tutti i negozi della città sono chiusi (ad eccezione del centro commerciale Maremagnum).

La maggior parte dei musei è chiusa il 1° gennaio (tra cui il Museo Picasso, il Museo Marittimo, il MNAC, il MACBA, la Fondazione Miró e il Caixa Forum).

Alcuni dei capolavori di Gaudí rimangono aperti il 1° gennaio:

  • La Sagrada Familia è aperta dalle 9.00 alle 14.00.
  • La Casa Batlló è visitabile negli stessi orari degli altri giorni dell’anno.
  • Il Parco Güell rimane aperto come negli altri giorni dell’anno.

6 gennaio: l’Epifania e la festa dei bambini

Tradizione del giorno dell’Epifania

In Catalogna e in tutta la Spagna, in generale il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, è più importante del Natale. I bambini, infatti, ricevono i regali in quest’occasione.

re magi disegno

La sfilata del 5 gennaio: festa dei bambini, caramelle e carri

Il 5 gennaio viene organizzata una grande festa. I Re Magi arrivano al porto in barca e sfilano sui carri per le vie della città, lanciando dolciumi alle famiglie arrivate in massa per festeggiare il loro arrivo.

Di solito la sfilata ha luogo nel tardo pomeriggio. Ogni anno inizia verso le 18 e finisce verso le 21:30.

A nostro parere, il luogo migliore per attendere il loro passaggio è il Moll de la Fusta. Si tratta, in realtà, del molo su cui sbarcano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e in cui sono accolti dai barcellonesi in festa. Il loro arrivo è generalmente previsto per le 16:30.

Successivamente ha inizio la sfilata per la città, che comincia alle 18 e termina attorno alle 21:30. Per conoscere il tragitto, clicca qui per vedere l’itinerario della cavalcada dels reis.

Il nostro consiglio:

  • Vai sul posto in anticipo, perché i marciapiedi si riempiono in fretta e se non riuscirai a conquistare una buona posizione i tuoi bambini rischieranno di non poter godere appieno dello spettacolo.

Voglia di dolce?

Troverai in tutte le panetterie la tortell de reis (torta dei re), una sorta di brioche ai frutti canditi e fiori d’arancio. Dentro la torta si nasconde una statuetta a forma di re e una fava: chi trova il re sarà il re della festa e chi trova la fava dovrà comprare il prossimo tortell. Divertente, no?

Il Carnevale e la Sepoltura della Sardina

A Barcellona, il Carnevale o Carnestoltes si festeggia per le strade. Una settimana di sfilate e musica segna la fine dell’inverno e l’inizio della quaresima.

Durante il mercoledì delle ceneri, il Re del carnevale, accusato di essere responsabile di tutti gli eccessi dei giorni precedenti, viene processato, condannato e bruciato. Un pezzetto del pupazzo del Carnevale, però, viene conservato perché possa rinascere l’anno seguente.

In alcuni luoghi in questo giorno si celebra la Sepoltura della Sardina, che annuncia anche l’inizio della Quaresima. Un corteo piange la morte di una sardina gigante che sarà poi bruciata alla fine della processione.

carnevale sitges
  • Per assistere a un carnevale un po’ folle, ti consigliamo di andare a Sitges, una bella località marittima 40 km a sud di Barcellona, accessibile in treno. Tieni presente che, anche se Sitges è conosciuta per la sua atmosfera gay-friendly, il suo Carnevale è aperto a chiunque voglia divertirsi. Tutti i partecipanti festeggiano per le strade la fine dell’inverno con lo stesso coinvolgente entusiasmo.
  • Leggi il nostro articolo sul Carnevale di Barcellona e di Sitges

A tavola!

Il giovedì grasso i barcellonesi mangiano tradizionalmente omelette, salumi (botifarra all’uovo) e coca de llardons.

Durante la quaresima, invece, si usa mangiare delle frittelle (bunyols).

Pasqua, la settimana santa

I barcellonesi non festeggiano particolarmente la Settimana santa, come per esempio avviene a Siviglia, che è nota per questa usanza.

Tuttavia, se hai voglia di assistere a una processione pasquale tradizionale, vai alla Chiesa di Sant Agustí di Raval. Qui, nel pomeriggio del Venerdì santo, regna un’atmosfera molto particolare. Le processioni che mettono in scena religiosi incappucciati portati verso degli enormi crocifissi, penitenti a piedi nudi e donne vestite di nero con croci e catene ai piedi offrono uno spettacolo quanto meno particolare e mistico, se non addirittura inquietante

  • Attenzione, il Venerdì santo è un giorno festivo in Spagna, quindi i negozi saranno chiusi.

Se sei a Barcellona in questo periodo, il nostro articolo weekend di Pasqua a Barcellona dovrebbe interessarti!

Voglia di dolce?

Durante la Settimana santa le cioccolaterie fanno a gara di creatività per realizzare le mones, delle figure di cioccolata una più originale dell’altra.

Per scoprire dove acquistarle, dai un’occhiata qui: Cioccolaterie di Barcellona: un viaggio nel paese del cacao.

23 aprile: la festa di Sant Jordi

rose di sant jordi

Una bella festa di strada

La Sant Jordi è una festa molto originale, ma non è un giorno festivo. Il grande movimento che c’è per le strade della città, però, sembra suggerire il contrario. La città si riempie di rose e libri e tutti i barcellonesi escono per le strade a festeggiare questa giornata dell’amicizia. È una delle loro feste preferite.

drago sant.jordi

1 maggio: festa del lavoro

Come in molti paesi in tutto il mondo, il Primo maggio è un giorno festivo in Spagna.

24 giugno: la Sant Joan

La festa di Sant Joan si festeggia la notte tra il 23 e il 24 giugno e il 24 è un giorno festivo. Il programma? Buonumore, fuochi d’artificio, petardi e feste in spiaggia.

15 agosto: l’Assunzione

Il 15 agosto è un giorno festivo poiché celebra l’Assunzione. Ma se Barcellona si scatena in questo giorno, non è per motivi religiosi…

festa major di gracia

Il 15 agosto corrisponde in realtà all’inizio della Festa Major de Gràcia, la festa di quartiere più impressionante dell’anno. In questa occasione potrai immergerti nella cultura catalana e scoprire Gràcia. Le strade del quartiere si riempiono di decorazioni spettacolari, assicurandoti una passeggiata indimenticabile!

11 settembre: festa della Catalogna

bandiera catalana

Questa giornata è stata proclamata ufficialmente “Festa nazionale” della Catalogna nel 1980. Sono molte le manifestazioni che si svolgono intorno ai vari monumenti della città.

In questa giornata, i barcellonesi fanno sventolare dalle loro finestre le bandiere catalane.

  • La senyera è la bandiera catalana con quattro strisce rosse e quattro gialle.
  • L’estelada, che mostra una stella bianca su uno sfondo blu, è la bandiera indipendentista della Catalogna.

L’11 settembre, secondo la tradizione, si mangia il pà de Sant Jordi, un pane alla sobrassada e al formaggio i cui colori sovrapposti ricordano le strisce della bandiera catalana.

Una rivendicazione politica e culturale

L’identità culturale e, in alcuni casi, la ricerca dell’indipendenza sono dei temi molto cari ai catalani. L’11 settembre è il giorno in cui si tengono le più spettacolari manifestazioni per l’indipendenza della Catalogna.

Celebrazioni e concerti

Oltre a permettere ai visitatori di comprendere meglio la differenza culturale dei catalani, l’11 settembre è anche un’occasione per far festa all’aria aperta al ritmo dei numerosi concerti organizzati nella città.

24 settembre: festa della Mercè

La Mercè è la più grande festa di Barcellona. Per scoprire tutto quello che c’è da sapere su questa festa fuori dal comune, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su questa straordinaria festa barcellonese.

12 ottobre: festa nazionale spagnola

La Festa nazionale spagnola si celebra in tutta la Spagna il 12 ottobre in occasione della commemorazione della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo.

Primo novembre: Ognissanti

castagne panallets

Approfitta anche delle vacanze di Ognissanti per fare un giro a Barcellona! Il clima è ancora piuttosto mite in questo periodo.

Castanyada

La Castanyada si celebra nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre, momento dell’anno in cui, secondo antiche credenze, il mondo dei morti si mette in contatto con quello dei vivi.

La Castanyera è la figura simbolo di questa giornata. Si tratta di una vecchia signora che indossa abiti vecchi, un grembiule, un foulard ed è munita di un grande paniere pieno di castagne che deve vendere per la città.

  • Il primo novembre molti venditori ambulanti vendono caldarroste per le strade di Barcellona.

Le panellets

Questi piccoli biscotti a base di mandorle riempiono le vetrine di tutte le pasticcerie. I più classici sono ricoperti di pinoli e imitano il riccio della castagna, ma ne esistono diverse versioni. Un piacere da consumare senza moderazione!

6 dicembre: il giorno della Costituzione

Questo giorno festivo in tutta la Spagna celebra l’adozione per referendum della Costituzione spagnola, il 6 dicembre 1978. Questo evento segnò il trionfo della democrazia e l’abolizione del regime franchista. I barcellonesi, che si considerano nell’insieme più catalani che spagnoli, non organizzano niente di particolare in questo giorno.

8 dicembre: l’Immac0lata Concezione

L’Immacolata Concezione è una festa religiosa che si celebra nelle chiese e nelle cattedrali. Non viene organizzata alcuna attività particolare al di fuori dei luoghi di culto.

25-26 dicembre: Natale e Santo Stefano

Il 25 e 26 dicembre (Santo Stefano o, in catalano, Sant Esteve) non si lavora e quindi, di conseguenza, i negozi e attrazioni turistiche sono chiusi.

La maggior parte dei musei è chiusa il 25 dicembre (ad esempio, il Museo Picasso, il Museo Marittimo, il MNAC, il MACBA, la Fondazione Miró e il Caixa Forum, tra gli altri).

I ristoranti, però, sono in gran parte aperti e propongono dei menu speciali. Si consiglia di prenotare il tavolo in anticipo.

I grandi capolavori di Gaudí sono aperti il 25 dicembre

casa batllo natale
  • La Sagrada Familia è aperta dalle 9.00 alle 14.00
  • La Casa Batlló è visitabile negli stessi orari degli altri giorni dell’anno.
  • Il Parco Güell rimane aperto come negli altri giorni dell’anno.

Mercatini di Natale

Il mercato più famoso è quello che ha luogo attorno alla piazza della cattedrale (fira de Santa Lucía). Vacci in settimana oppure nelle primissime ore del mattino durante il weekend, perché è sempre affollato. Anche il mercatino di Natale della Sagrada Familia merita una visita. Per maggiori informazioni sul Natale e le sue tradizioni clicca qui.

Se tra gli stand ti sembra di vedere una statuetta di un uomo intento a fare i suoi bisogni non stupirti: Il caganer è un simbolo catalano immancabile nei presepi.

Il Cagatió o Tió de Nadal è un altro personaggio al tempo stesso grottesco e tradizionale del Natale catalano. Si tratta di un piccolo ceppo di legno con delle zampe e con indosso un berretto catalano e una coperta. Le famiglie devono dargli da mangiare a partire dall’8 dicembre. La sera del 24 dicembre, i bambini lo colpiscono con un bastone e gli cantano delle canzoni per fargli “sfornare” dei piccoli regali.

A tavola!

A Natale si usa mangiare pollo ripieno e sopa de galets, una zuppa a base di pasta, carne e verdura. Per dessert si mangiano in genere il torrone (duro o morbido) e le neules (una cialda arrotolata), il tutto accompagnato da un bicchiere di buon cava!

A Santo Stefano, i catalani hanno l’abitudine di mangiare cannelloni spesso farciti con i resti della vigilia.

31 dicembre: vigilia di Capodanno

Il 31 è un giorno lavorativo. Il primo dell’anno, in compenso, è festivo ed è una buona scusa per fare festa durante la Noche vieja (letteralmente “notte vecchia”, ovvero la notte di San Silvestro). Molti bar, ristoranti e discoteche organizzano serate speciali, ma attenzione perché i prezzi lievitano a dismisura per l’occasione!

Se ti va di introdurre un’usanza spagnola nel tuo rituale di Capodanno, mangia un acino d’uva per ogni rintocco della mezzanotte! I 12 acini d’uva simboleggiano i 12 mesi dell’anno passato. Una bella tradizione, no?

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